8 – ARCADIA

Troneggiano sul mare
bianche distese salate,
le mani delle fate
salutano il giorno che muore.

Verdeggiano all’orizzonte
dolci colline leggere,
ultimo sereno ricordo
di chi parte per mai più tornare.

Cattiva realtà ti lascio,
andrò per nuovi lidi
che solcan con vele leggiadre
folli, poeti e sognatori.

Andrò per terra d’Arcadia,
patria dei padri antichi
dove gli spiriti puri
rinascono a vita novella.

Fuoco tempestoso
nasconde bianche nubi,
candido trasfonde
dolore il cielo cupo.

Me ne andrò per terra d’Oriente,
nell’ombra rovente d’un sogno bruciato,
nel caldo respiro d’un lampo di sale,
dolore che infiamma ferita fatale.

Me ne andrò via nel sole,
per sempre perduto
nel fango, nel buio, nel male
di arcigno timore vissuto.

Me ne andrò in questa pioggia
che cade incessante,
che il pianto alimenta
con fiamme che bruciano piano.

Me ne andrò dentro il corso
di un torrente impetuoso,
nell’oceano profondo,
in un grido lontano.

Me ne andrò nel vento,
per grotte nere,
per selve oscure,
per valli levissime e pure.

Viaggerò dovunque invano
cercando qualcosa,
cercando quel nulla
in cui perdermi felice.

Viaggerò smarrito
cercando quel lume
che vive nascosto
nell’ultimo cielo.

Viaggerò, ma come?
Viaggerò, ma quando?
Viaggerò, ma dove?

Viaggerò fra tempeste
che spazzano il cielo, impietose.
Viaggerò nelle notti
che gridano forte perdono.

Viaggerò per cercare,
sicuro di non trovare
la meta del mio viaggio.

Cercherò la pioggia
che risveglia i campi,
il calore del sole,
l’odore del mare.

Cercherò la fiamma
di lampo che squarcia la notte,
cercherò il cammino
della mia stella cometa,
cercherò quel limbo
che inghiotta il mio spirito vivo.

Inutile cercare,
cercare per non trovare,
cercare per non sapere,
cercare per non vedere.

Inutile cercare altrove
la chiara, splendida luce
che vive solamente
in fondo agli occhi tuoi.

Viaggiando cercherò
il come, il quando, il dove,
dopodiché il nulla
che riempie il cuore
com’ombra notte sognata.

Viaggiando troverò
la fine del mio viaggio,
spirito in spirito puro,
anima della mia anima;
motore nascosto
dell’immenso mio piccolo cosmo.

Me n’andrò librando
dolcissimo volo,
me n’andrò seguendo
il tuo caldo respiro,
me n’andrò fra le nebbie
d’un sogno infinito,
felice nel cielo
dell’ultima notte d’Arcadia.