2 - LO SPIRITO DEL LAGO

Calda,
rosseggiante palla infuocata
ingoiano le avide cime
che vento lontano accarezza.

Tiepida luna s’avvicina,
risale, rincorre, volteggia,
poi lenta si posa sui flutti
che cullano sonno di foglia.

Buio,
crepuscolo d’umile notte
che l’ultimo raggio colora
ridestando le ombre vicine.

Spinte da un alito gelido
cavalcan quelle onde ben note
fuggevoli essenze immortali
dal dolce ricordo sincero.

O tu, vecchio Vate,
che ’l vago Eupili caro canti;
o tu, Sommo triste,
esule di quel molle clivo.
O tu che fissasti
speranza d’immagini care,
o tu che trovasti
radice d’eterno dolore.

Dolce,
mansueta la brezza vi sfiora;
le stelle compongono in cielo
per voi la melodia celeste.

Leggere confuse figure
volteggian veloci sull’acqua
che oscuri misteri conosce,
che nasconde segrete paure.

Follie,
delitti, amorose passioni,
felicità, dolori e pianti
di genti coperte dal tempo.

Ticchettìo di passi vicini,
rintocchi di cupe campane,
silenti tremanti bisbigli
nel nulla rimbombano vaghi.

Ma è già quasi giorno,
lo spirito fugge veloce;
quelle ombre celesti
sull’isola trovan rifugio.

La vita (ma quale ?)
ritorna piano; ultima porta
stridendo si chiude
nel ventre del palazzo antico.